La particolare rete delle relazioni sociali, economiche e politiche della comunit a cinese e il guanxi . Questo sistema delle norme del comportamento e una condizione di vita necessaria e utile in mancanza di un ambiente sociale stabile, sia nella Repubblica Cinese che in Ungheria (Anita Pozna, Guanxi). Secondo questa strategia, l'imprenditore in partenza dalla patria, basa il suo stabilimento e l'avvio della sua nuova impresa, sulla famiglia, o spesso sulla comunita del villaggio - del lignaggio, trasformando cosi la rete delle relazioni in capitale finanziario, che fornisce un rientro economico per tutta la comunita. La capacita di coordinazione creativa, presente nella cultura cinese rappresenta un valore costante anche nel mondo in cambiamento dinamico.
Durante gli esperimenti che modellano la rete delle relazioni guanxi , l'autore cerca di creare dei sistemi stabili, ma allo stesso tempo dinamici, esaminando anche i possibili riferimenti architettonici.
Il saggio di Zsuzsa Szvetelszky, in cui l'autrice utilizza il metodo di discussioni in gruppi piccoli con studenti di liceo ungheresi e vietnamiti, e con un approccio originale, gli studenti della scuola elementare bilingue, cinese e ungherese, esamina il ruolo dei bambini come abitanti delle localita complesse del XXI secolo. Le risposte fornite in modo univoco dagli studenti confermano che per loro non c'e differenza tra il modo di vita di ungheresi e cinesi. Dalle discussioni si rivela piu marcatamente la loro esigenza di un modo di parlare politically correct . La "Chinatown" di Budapest e ben conosciuta agli studenti liceali ungheresi che frequentano volentieri ad esempio i fast food cinesi. Conoscono le condizioni familiari dei loro compagni asiatici, cosi come di quelli ungheresi. Gli studenti delle elementari, in accordo con la loro eta, vivono appropriandosi delle feste e delle abitudini diverse delle due culture. Il saggio ci fa vedere chiaramente che gli adulti hanno delle opinioni con giudizio di valore verso gli immigrati dall'estremo oriente, che differisce notevolmente da quelle dei bambini. I nostri figli hanno l'esperienza della varieta in un senso "ecologico" invece che quello della diversita e differenza.
A proposito del progetto della Biennale, nel campo della sociologia delle minoranze Barbara Sterk esamina le abitudini dell'uso dei media della comunita, ovvero cerca di capire come i giovani dei migranti cinesi formano il proprio spazio attraverso i media (Home Abroad; Cherries and Silence). I risultati dell'indagine, costituita da interviste approfondite, confermano l'uso passivo dei media e la primitiva produzione dei media collettivi che deriva dalla cultura della temporaneita, e rispecchia anche le particolarita nel modo di vita. I media della patria sono raggiungibili anche in Ungheria, mentre a livello locale mancano i programmi televisivi e di radio cinesi, per l'attuazione dei quali sarebbe necessaria la collaborazione, la rappresentazione degli interessi e la continuita. Il saggio esamina dettagliatamente anche l'abitudine dell'uso online dei media da parte dei giovani, nonché i canali di comunicazione verso la terra madre e indaga anche l'attivita del tempo libero in Ungheria.
I rappresentanti della generazione giovane sono senza dubbio piu aperti ad accogliere il modo di vita ungherese, il loro obiettivo e di integrarsi nel gruppo dei loro coetanei, in generale di accettare e seguire il sistema di valori occidentale, anche se in misura assai limitata.
Gli autori (Gergely Kovács - Ida Kiss - Melinda Matúz, Budapest - Chinatown) che si occupano dell'estensione geografica della "Chinatown" di Budapest, invece di un quartiere cinese vero e proprio hanno registrato l'esistenza di una rete incompatta e irregolare, strutturata attorno a diversi punti di condensamento (mercati, centri commerciali, ristoranti), i cui elementi architettonici visivi sono i ristoranti, negozi, e le funzioni di servizio a cui appartengono. Gli immigrati apparsi per primi alla meta degli anni '80 hanno occupato gli spazi inutilizzati e svuotati della citta, rendendo per loro utilizzabili degli spazi non usati dalla ferrovia e dei padiglioni industriali in disuso. I contenitori ferroviari usati nei mercati cinesi come elemento architettonico di base, sono stati adattati anche agli stand dei centri commerciali che intendevano fornire un'alternativa del commercio cinese. La struttura di mercato spontaneo pero in questo ambiente perde la sua mobilita, l'architettura dei centri commerciali usa dei metodi architettonici generali e ignora il sistema formato organicamente del commercio migrante dell'Asia Orientale. Gli autori descrivono la presenza architettonica degli immigrati come un sistema morbido che si adatta benissimo all'ambiente urbano locale, e che colma come un liquido gli spazi fissi della citta, non provocando cambiamenti e non entrando neanche in contatto con essi. Percio questo sistema, che non puo essere modificato dal di fuori, mantiene la sua elasticita solo tra i propri limiti.
Lo studio di Gergely Salát (A History of the Transitory) che anali zza la tradizione dell'architettura cinese, illumina le radici storiche della temporaneita e transizione che si rispecchiano anche nei mercati e fast food cinesi. Durante la fase iniziale della civilta cinese, il modello architettonico seguiva i cambiamenti ciclici delle forze della natura. L'ambiente costruito veniva distrutto in seguito al declino di un periodo dinastico, o in seguito ad un catastrofe naturale, e gli abitanti lo ricostruivano in base al modello gia ripetuto tante volte. In confronto alla fragilita dell'unico, la chiave dello sviluppo lento e organico e il ritorno conseguente al modello da seguire, percio l'atteggiamento verso l' originalita differisce notevolmente da quello occidentale. Secondo il pensiero cinese un edificio nuovo nella materia, ma arcaico nella forma e originale. Dall'altra parte pero il punto di riferimento piu importante di un cinese e il tessuto sociale della sua terra di nascita, l'ambiente fisico non ha un valore simile a quello occidentale né come proprieta né nella durevolezza della sua struttura
Attila Bujdosó descrive il ruolo e la presenza dei mercati e negozi cinesi nel commercio ungherese (Made in China). Gli esportatori dell'Estremo Oriente soddisfano tutte le esigenze, a volte anche l'esigenza della bassa qualita. I prodotti trasformandosi durante il processo della produzione, la produzione di copie imperfette o la deformazione spontanea di marchi di fama internazionale, non sono causati solamente da interessi ecomonici, ma vengono influenzati anche dal concetto orientale di originalita. Nel caso di copie di marchi locali al mercato di Józsefváros il venditore stesso attacca il marchio sui prodotti.
Il dumping delle merci dell'Estremo Oriente presente nel mercato dei prodotti d'abbigliamento trova gradualmente posto anche nella produzione di mobili; conseguentemente questo fenomeno si estende a settori dell'industria che determinano anche il nostro ambiente culturale.
Anche nell'offerta dei supermercati di utensili di Budapest aumenta continuamente la proporzione dei prodotti estremo-orientali, sia nel caso delle materie lavorate che quelle prodotte. Nella scala dei prodotti si trovano diverse merci: dalle strutture complementari agli elementi di edifici, sottolineando la vasta scelta di alcuni prodotti specifici del posto.
Il saggio di Adam Somlai-Fischer esamina le influenze della diffusione di spazi che si confanno alla persona (The Fragments of Architecture and the Peace of Instability). Il fattore sociale che influenza la formazione dell'architettura si rafforza sempre di piu in forma di decisioni collettive su Internet con l'apparizione della Wikipedia e della blogosfera. L'ordine costruito da elementi, privo di progetti precostruiti significa anche alternative nel modo di pensare degli esperimenti formali dell'architettura contemporanea.
La transizione tra ordine e disordine, tra gli stati stabili, caotici e disordinati rivela dei sistemi coerenti, che servono da modello per comprendere l'architettura frammentatamente disordinata. L'analisi dei sistemi complessi serve a questo scopo sia nella natura che nel caso degli spazi d'installazione del padiglione. La diffusione massiccia e la migrazione dei mezzi elettronici prodotti nell'Estremo Oriente provocano dei cambiamenti seri nella nostra cultura di spazio e degli oggetti. L'installazione trasporta queste relazioni nel medium della realta costruita, con la creazione di spazi prototipi. Nello spazio che nasce nel padiglione invece della novita dei singoli oggetti, domina il sistema complesso che ne cresce e che puo essere liberamente formato.
Samu Szemerey cerca le tracce della trasformazione urbanistica e della congiuntura architettonica nell'Estremo Oriente e scrive sull'importanza dello sviluppo esplosivo nelle metropoli orientali ( After the Economy of the Place - New Territories in Architecture). La rete globale, che attraverso il flusso dei prodotti e delle conoscenze cinesi sta diventando una parte determinante della nostra cultura ambientale, soddisfa anche tutte le possibili esigenze dell'industria edile. Allo stesso tempo, l'esperienza di spazio della citta orientale differisce notevolmente dalla struttura della citta storica europea che rappresenta la stabilita e il tempo. Conoscere il modello conservato con successo durante i millenni puo aiutare anche nella reinterpretazione del modello di citta occidentale.
Il campo sonoro artificiale costruito nel padiglione e un'enorme superficie risonante che e la rappresentazione di un gong, cioe di uno strumento cinese tradizionale (Pierre Foldes - Krisztián Kelner - Tamás Szakál, Sound Spaces) .
Il nostro ambiente acustico e un canale informatico che ci trasmette in continuazione i processi del mondo esteriore spesso irraggiungibili visualmente, ma percettibili e sensibili. Questi fenomeni acustici possono trasportare degli spazi, e allo stesso tempo il fondo della nostra coscienza ne proietta le caratteristiche. Il campo sonoro e formato da suoni registrati al mercato di Józsefváros di Budapest che trasmettono al visitatore l'esperienza della vita svolta dietro i contenitori e gli scatoloni, attraverso moltissimi campioni di suoni lavorati fisicamente e digitalmente.
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